Non si può non Comunicare

“Anche se si cerca di non-comunicare è impossibile non comunicare perché si comunica anche attraverso il comportamento ed è impossibile non avere un comportamento.

Sia che ci troviamo alla stazione, o in un ristorante, ci muoviamo, guardiamo chi ci sta vicino con curiosità, con sufficienza, o lo ignoriamo, ci disponiamo in un certo modo, mettiamo le posate in un certo modo accenniamo un sorriso o aggrinziamo le ciglia, comunque tutto è fatto e posto in relazione al luogo in cui siamo, in relazione a chi ci troviamo davanti (una bella ragazza, se si tratta del punto di vista di un uomo, ci susciterà sensazioni diverse rispetto all’avere davanti un omaccione dall’aspetto rude e barbuto), comunque non possiamo non comportarci in una certa maniera, il nostro comportamento susciterà delle reazioni e così via, “abbiamo comunicato”. L’intero comportamento, in una situazione di interazione, ha valore di messaggio”.

P.WATZLAWICK J.JAKSON L.BEAVIN – La pragmatica della comunicazione umana- ed. Adelphi

 

Paul Watzlawick, uno dei più imminenti esponenti della statunitense Scuola di Palo Alto, spiega così uno degli elementi cardine attorno a cui ruotano le interazioni fra gli esseri umani: è impossibile non comunicare.

Qualunque cosa dica o non dica, di fatto sto comunicando.

Stavo spiegando questo, durante un corso di comunicazione, quando un partecipante, Luigi, è intervenuto chiedendomi: “Quindi anche il silenzio è comunicazione?”.

“A tutti gli effetti, sì! Lo è”, ho risposto, aggiungendo inoltre che la comunicazione è un fenomeno complesso che supera di gran lunga il significato delle parole. L’espressione perplessa, dipinta sul volto di Luigi, mi ha portato spontaneamente a chiedergli, che cosa lo convinceva poco.

“Non saprei…ti sembro poco convinto?”

Bene, ho pensato! Esattamente questo volevo spiegargli! Al di là delle parole, il significato viene filtrato, il più delle volte senza che ce ne rendiamo conto, da una serie potente di elementi che lo rendono decisamente più completo e ricco.

Mi riferisco a mimica facciale, movimenti del corpo, gesti e comportamenti, lo stesso modo di intonare con la voce quello che stiamo dicendo, quindi anche le pause e il silenzio.

In ogni situazione di interazione in cui ci siano almeno due interlocutori, tutto quello che avviene fra di loro, ha valore di messaggio e questo aspetto è così importante, che ancora oggi in tutti gli studi di comunicazione, il  principio enunciato nel 1972 da Watzlawick è considerato uno degli assiomi fondamentali della comunicazione umana.

“Mi stai forse dicendo che il significato di ciò che si dice, dipende da come lo si dice?” Luigi, ancora perplesso, sembrava ora volerne sapere di più.

Proprio lui all’inizio del corso aveva dichiarato, presentandosi, che a quel corso, era stato mandato dal suo datore di lavoro. Personalmente l’avrebbe evitato, aveva anche aggiunto, non  convinto che gli argomenti trattati, gli fossero utili al lavoro!

Cosi, per continuare, ho mostrato a lui e agli altri partecipanti, questo divertente video (clicca qui per vedere il video) in cui volevo notasse altri elementi, a proposito di ciò che si dice e di ciò che non si dice e di come lo si dice.

Sinceramente non sono mai riuscita a decifrare “esattamente” quello che i due protagonisti si stanno dicendo…sembrano parlare una lingua diversa dalla mia e da quella della maggior parte delle persone a cui l’ho mostrato.

Eppure una vaga idea me la sono fatta, impossibile il contrario, anche perché noterai anche tu, sono presenti tutti gli ingredienti chiave di un processo comunicativo efficace: emittente e ricevente, contesto, il loro codice linguistico, per quanto incomprensibile a me e anche l’oggetto dell’argomento, che pare invece divertire moltissimo loro!

Guardando il video, li hai notati anche tu, questi elementi?

Tutto nell’insieme, pannolini compresi, contribuisce a dare senso e valore alla loro conversazione, al punto che le parole, comunemente intese, sembrano essere superflue, dando vita ad un dialogo che sembra essere circolare.

“Circolare?” ripete Luigi sorridendo.

“Certo” ho continuato io, nel senso che gli attori si influenzano a vicenda.

Come direbbe lo stesso Watzlawick, sfruttando un principio della cibernetica, in questi casi nella comunicazione, accade come nel cerchio, dove “non c’è fine né principio in un cerchio”.

È di certo capitato anche te, in molte situazioni e con determinate persone, che il dialogo sia diventato così piacevole, che probabilmente in qualche caso ti è dispiaciuto interrompere la conversazione, anche quando i punti di vista erano differenti. Credi ancora sia dipeso unicamente da quello che vi siete detti?

È quella una situazione in cui hai sperimentato senza nemmeno rendertene conto, quanto è vera l’affermazione di Watzlawick.

È davvero impossibile non comunicare, tu stesso, inconsapevolmente l’hai fatto!

E per lo stesso principio, vale anche l’opposto!

Mi riferisco a quelle situazioni in cui, hai detto qualcosa a qualcuno, e ti sembrato di parlare due lingue diverse, pur parlando la stessa lingua! Ora Luigi sembrava davvero soddisfatto!

Se desideri approfondire questo argomento e vuoi fare esperienza per comprendere come tu puoi migliorare il tuo stile comunicativo, scrivimi un commento e lasciami un tuo riferimento, ti aggiornerò sulla mia prossima data del corso: La Comunicazione in Azione , che ha già aiutato centinaia di persone a comprendersi e farsi comprendere meglio.

Nel frattempo puoi scaricare dalle mie Risorse Gratuite il breve questionario per scoprire qual è il tuo stile comunicativo!

Luce ♥ 
Raffaella
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