Ti capita di trovarti in momenti che sembrano ‘sospesi’ nel tempo?

Giorni, settimane, mesi, a volte persino anni dove un problema persiste e ti senti incapace di re-agire agli eventi della vita mentre un profondo senso di amarezza, sconforto ti affligge.

Minuti interminabili nei quali ti sembra di vivere, anche se con persone diverse, situazioni analoghe al passato, cosparse degli stessi problemi.

La verità è che la vita ci mette sempre di fronte nuove sfide, in ogni ambito. Come le vivi tu? Per tutta risposta magari ti lamenti, raccontando alle persone care che la “solita” sfortuna ti bersaglia. Le settimane e i mesi passano, eppure tu sei sempre lì, sommerso nelle stesse circostanze, comunque ingarbugliate. È davvero impossibile trovare una soluzione?

Se ti succede, probabilmente non sei perfettamente centrato nella tua Zona di Potere.

Zona di Potere?” Viola, l’amica con cui stavo bevendo un caffè ripete le mie parole, interrompendo il suo racconto.

Sì!” ho confermato sorridendole, in risposta al suo sguardo interrogativo.

Viola mi stava raccontando l’ennesima delusione. Aveva lasciato da poco il lavoro precedente perché non si trovava più bene e ora a distanza di pochi mesi, diverse dinamiche (proprio quelle che sperava di essersi lasciata alle spalle) sembravano riproporsi allo stesso modo nella nuova situazione lavorativa.  Come era possibile? C’erano giorni in cui riusciva a fare finta di niente; in fondo era stata fortunata a trovare subito un lavoro…di questi tempi!

Poi capitavano giornate come questa, in cui l’ennesima discussione con il capo e con alcuni colleghi, mettevano in subbuglio tutto quello che lei si raccontava per darsi delle spiegazioni e, forse, mettere a tacere una parte di sé. In queste giornate un barlume di obiettività sembrava suggerirle che la sua visione delle cose non era così nitida e obiettiva. Forse avrebbe dovuto fare qualcosa. Tipo cosa? Poteva essere una soluzione quella di cambiare di nuovo lavoro? Un altro ancora?

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Se è capitato anche a te di trovarti in momenti simili, in cui ogni passo avanti sembra riportarti indietro al punto di partenza, di certo è lì che c’è un messaggio per te. La sfortuna c’entra poco: è semmai una benedizione quella che ti riporta al punto di partenza per farti notare dove c’è un insegnamento da comprendere. Alcuni illustrissimi come Carl Gustav Jung e Eckhart Tolle dicono che ‘Ciò a cui si resiste, persiste’ ed è persino una delle 7 leggi dell’omeosinergia.

Come dire: fermati e coglilo. Diversamente sarà impossibile procedere, perché la vita, il fato, la sfortuna, il caso, il destino o la malasorte (usa la definizione che preferisci), continuerà a riproportelo!

Quando nel corso dei miei studi, molti anni fa, mi sono imbattuta nella Zona di Potere, il lavoro che ho fatto su di me per scoprire la mia, ha letteralmente rivoluzionato il mio modo di pensare, di sentire, di parlare e di agire, dando un senso completamente nuovo alla parola Respons-abilità.

Da allora ho smesso di accusare gli eventi esterni e ho smesso di sentirmi vittima di fronte a certe situazioni che credevo di non poter modificare. Il mio atteggiamento è diventato, poco per volta,         diverso, alla luce di una consapevolezza che nel tempo si è fatta strada dentro di me:

noi esseri umani non abbiamo la capacità di controllare le cose che ci capitano, abbiamo, semmai, la capacità di controllare la risposta ai cambiamenti che la vita ci propone.

Innanzi tutto parlando di Zona di Potere, esattamente a cosa ci si riferisce?

Secondo le neuroscienze è laddove risiede il fulcro dei nostri cambiamenti e del nostro benessere. Abita dentro di noi sin dalla nascita ed è per questo che si dice che è in nostro “totale“ potere.

Al suo esterno ce n’è un’altra, invece, che ha a che fare con tutto ciò che è indipendente dalla nostra volontà, che è fuori dal nostro controllo.

È caratterizzata da 4 Poteri che, crescendo con gli anni e attraverso le esperienze e gli insegnamenti della vita, impariamo a sviluppare. Utilizzare i 4 Poteri, significa riuscire a rimanere centrati su di noi e a trovare una soluzione a qualunque sfida e a qualunque problema.

I 4 Poteri totalmente tuoi sin dalla nascita e di cui nessuno di fatto ti può privare, sono: pensare – sentire – parlare – agire

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Ecco alcuni suggerimenti che puoi mettere in pratica da subito per sviluppare consapevolezza nella tua Zona di Potere:

  1. Stai nel momento

Qualunque situazione della vita stai affrontando, immergiti completamente, pienamente, per quanto controverso o doloroso possa essere. Ciò è funzionale a comprendere gli insegnamenti che la vita ha in serbo per te. Chiediti: Perché è importante?

  1. Affrontalo

Affronta il momento con tutte le migliori intenzioni e tutta l’energia che possiedi, per cogliere con la stessa intensità, ciò che ha da offrirti. Forse commetterai degli sbagli, ma protesti comunque commetterli anche non facendo nulla, mentre resti a guardare la vita che ti passa davanti. Chiediti: Come cambierebbero i risultati della mia vita se ogni pensiero, emozione, ogni parola e azione, venisse pienamente dalla mia Zona di Potere?

  1. Accetta

Noi esseri umani non abbiamo la capacità di controllare le cose che ci capitano. Abbiamo semmai la capacità di controllare la risposta ai cambiamenti che la vita ci propone. Completa in almeno 3 modi diversi le seguenti affermazioni:

Se io mi assumessi la totale responsabilità di tutto ciò che penso…

Se io mi assumessi la totale responsabilità di tutto ciò che provo…

Se io mi assumessi la totale responsabilità di tutto ciò che dico…

Se io mi assumessi la totale responsabilità di tutto ciò che faccio…

Scrivimi le tue riflessioni nei commenti e se pensi che questo articolo possa esser utile a qualcuno che conosci, ti ringrazio se vorrai condividerlo!

Più portiamo luce intorno a noi, più generiamo un flusso di energia positiva e trasformativa per noi stessi e per chi nel nostro mondo ci circonda.

Luce ♥

Raffaella

Se anche tu ti confronti ogni giorno in spazi e in ruoli tesi alla competizione, sai perfettamente che si detiene il proprio ruolo agendo spesso controllo su risultati ottenuti, progetti o idee formulati o, addirittura su persone.

In realtà, agire il controllo, se può essere adatto e funzionale in particolari momenti della vita, può significare distonie in altri, fragilità nella propria visione dì sé, del proprio valore, dei propri attaccamenti e della gestione delle proprie risorse.

Questa caratteristica potrebbe riguardare anche il controllo di una qualche parte di noi.

Il pensiero a bruciapelo che ne deriva è il seguente:

Che cosa simbolicamente tieni stretto che sarebbe meglio, lasciare andare?

Mi riferisco a quelle vecchie zavorre, che ogni tanto si riaffacciano, talvolta da tempi ed esperienze antichi, forse anche risalenti alla nostra infanzia.

Per questo, ti propongo una riflessione.

Hai presente l’orsetto senza il quale non riuscivi ad addormentarti nella tua più tenera età? Quell’oggetto di confort dal quale era impossibile separarsi?

È un esempio molto semplice, tuttavia ognuno di noi ha delle “ancore”, per lo più legate all’infanzia, che possono ripresentarsi anche in età adulta ed avere la necessità di essere comprese.

Oggetti, luoghi, persone o situazioni possono diventare stampelle irrinunciabili o impalcature a sorreggere aree ancora non sviluppate.

Spesso le gabbie e le costrizioni più grandi sono quelle che vivono dentro di noi e ciò che si manifesta nel nostro mondo esterno, è un riflesso di ciò che accade nel nostro mondo interiore.

Per riprendere il potere di ciò che è nostro, abbiamo bisogno di vedere gli schemi interiorizzati che stanno impedendo di esprimerlo.

L’occasione per riflettere riguarda proprio la capacità di stare in equilibrio da soli, sostenuti solo da se stessi.

Sarà sicuramente capitato in passato di averlo già fatto.

Hai ricordi delle immense soddisfazioni che hai provato dopo?

Qualche volta a ben pensarci, queste soddisfazioni hanno superato persino il fatto di esserci riusciti!

Prova a pensare:

♥ A che cosa, allora e ora, ti sei attaccato per impedir-ti di perderti?

♥ Che cosa potrebbe significare lasciarsi cullare dalla deriva?

♥ Che cosa ti impedisce di stare in equilibrio solo sui tuoi piedi?

C’è una scena di Three Kings, un film risalente alla fine degli anni ’90 sulla guerra nel golfo, interpretato da George Clooney, che, a mio parere, è una sintesi perfetta:

 

Fai le cose che ti spaventano a morte e solo dopo trovi il coraggio, non prima”.

Three Kings

 

La gestione delle emozioni e in generale tutti i risultati che si ottengono, si legano inevitabilmente alle esperienze della prima infanzia, strettamente correlate ai bisogni del bambino e alla conoscenza della prima risorsa personale: il corpo.

Diventando grandi, tutti hanno imparato in qualche modo a stare in equilibrio da soli, a trovare forza, a sviluppare sostegno interno: eppure perché è così difficile riuscirci?

Soprattutto, perché è così difficile riconoscere al corpo e ai suoi linguaggi il valore di risorsa?

Nel corpo, nelle sue pieghe, nei suoi movimenti giacciono memorie parlanti.

 

Ti propongo a questo punto alcune domande per riflettere:

♥ Se dovessi descrivere con un aggettivo la tua infanzia e la tua adolescenza, qual è il primo che ti viene in mente?

♥ Quali esperienze ricordi della tua infanzia? E quali ti hanno fatto soffrire?

♥ Quali emozioni affiorano ora che ci ripensi?

 

Trovare risposte potrebbe attribuire un senso diverso alla vita o addirittura porre le basi per arrivare a cambiarla, per poterla realizzare in tutta la sua pienezza, riconfermando le nostre scelte o mutandole anche radicalmente.

Se stare in equilibrio ora, ti fa qualche volta barcollare, significa che probabilmente c’è qualcosina ancora da risolvere, proprio là, nella tua storia passata.

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Raffaella

Ci siamo lasciati 3 volte, poi è bastato rivederlo di sfuggita al supermercato per ricominciare a frequentarsi. La cosa assurda, sai qual è? So perfettamente cosa dovrei fare. Le risposte le ho già tutte

Ascoltavo silenziosamente durante una cena a casa di amici il racconto di una di quelle situazioni che sento molto spesso durante le mie sessioni.

La storia tra alti e bassi va avanti da quasi 20 anni” ha aggiunto successivamente.

Lei, la giovane donna del racconto, separata da anni. Lui sposato, con un figlio adolescente. Come sovente accade le parole di lui lasciavano immaginare che avrebbe presto compiuto il passo di  dividersi dalla moglie.

Decido allora di interrompere il silenzio chiedendole cosa avrebbe dovuto fare, visto che diceva di saperlo.

Dovrei solo imparare ad accettare”, la risposta.

Accettare?

La risposta aveva il sapore della rassegnazione. Intendo l’accettazione invece in modo diverso, ritengo sia latteggiamento di chi non si rassegna affatto e si impegna attivamente per affrontare una situazione.

L’accettazione implica anche la capacità di accogliere che i bisogni altrui siano diversi dai propri.

D’altra parte, in una relazione, pensare di essere sempre d’accordo e di avere tutte le risposte può essere davvero possibile?

A quel punto le ho chiesto: “Hai provato a cambiare le domande?”.

Istante di silenzio. In quel momento ho avuto modo di notare una luce incuriosita nello sguardo, come se non avesse mai preso in considerazione una tale possibilità.

Se anche tu ti ritrovi in una situazione simile, riflettiamo insieme:

♥   Quel detto che dice “chi si accontenta gode”, vale anche nella relazione di coppia?

♥   Qual è il segreto di un amore che dura davvero?

♥    Come fare per riconoscere un amore vero?

♥    Come si crea l’unione nella coppia?

Chi in questo momento non sta vivendo una relazione, facendo riferimento all’ultima vissuta, potrebbe chiedersi:

♥   Se potessi attribuire un valore in una scala 1|10: dove mi collocherei?

♥  Mi succede di sperimentare la solitudine nella mia dinamica di coppia?

♥    Talvolta amo di più e mi sento meglio amata|o, quando sto bene?

♥    La mia relazione aggiunge energia e valore al mio tempo, alla mia vita e ad ogni parte di me?

Io credo che per vivere pienamente una unione, si debba prima di tutto, essere soddisfatti di ogni parte di sé.

Credo anche che l’amore che la maggior parte delle persone sogna, esista.

Ed è un viaggio che inizia a partire dall’amore per se stessi. Credo che l’amore di coppia sia uno dei modi attraverso i quali progredire nel destino dell’anima, accanto a qualcuno, piuttosto che da soli.

Credo infine che siano poche le occasioni che permettono una simile evoluzione, ma l’accontentarsi o vivere il bisogno, non hanno nulla a che fare con l’amore vero.

Se nella storia che stai vivendo, stai attraversando un momento particolare e fai fatica a intravedere altre possibilità, scrivimi per fissare una call conoscitiva gratuita.

Ti ascolterò con l’attenzione del cuore e se ti piaceranno le prospettive che ti offrirò, procederemo insieme.

Un passo alla volta, nella direzione della tua piena realizzazione.

Vivere è una questione completamente diversa da lasciarsi vivere. Sei d’accordo con me?

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Più portiamo luce intorno a noi, più generiamo un flusso di energia positiva e trasformativa per noi stessi e per chi nel nostro mondo ci circonda.

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Raffaella

Questa mattina all’alba ho acceso sul tavolo una candela bianca e ho osservato per alcuni istanti la fiamma, poi ho iniziato a scrivere.

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Per la maggior parte del nostro tempo funzioniamo in modo automatico, meccanico, senza essere veramente consapevoli delle esperienze che stiamo vivendo. Continua a leggere

“Perdonare è liberare un prigioniero e scoprire che quel prigioniero eri tu”

S. SCRITTURE

Ci sono tanti modi per liberarci dai pesi inutili e dalle zavorre emotive che affliggono i nostri pensieri, uno di questi è il perdono.
Tante volte ho riflettuto sul senso di questa parola che a sua volta è composta da due voci: per-dono. Hai mai provato a invertirne l’ordine? Continua a leggere

Incappi spesso nella difficoltà di esprimere le tue idee e/o di accogliere quelle altrui?
Qual è il tuo tema? Continua a leggere

Rifletto molto in questi giorni di forzata solitudine, tutte le nostre abitudini e le nostre certezze sono in gran parte ridimensionate e stravolte. Trovo che ora più che mai sia fondamentale guardare nella giusta direzione, sei d’accordo? Continua a leggere

“Anche se si cerca di non-comunicare è impossibile non comunicare perché si comunica anche attraverso il comportamento ed è impossibile non avere un comportamento.

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“Be aware of wonder. Live a balanced life. Learn some and think some and draw and paint and sing and dance and play and work every day some” Robert Fulghum Continua a leggere

Eppure ho incontrato tante persone che si comportano allo stesso modo.
E’ facile capire come, se sostituisci alla parola orecchini: nuovi comportamenti funzionali, scelte di valore, soluzioni creative, risposte efficaci, emozioni vivide. Continua a leggere

L’Autostima è un tema che approfondisco da tanti anni e a cui attribuisco un potenziale enorme. Il mio primo approccio con l’argomento è avvenuto circa 20 anni fa in contesto aziendale. È stato proprio lì, a contatto con manager, imprenditori e professionisti ultra qualificati che mi sono resa conto che quando una persona non riesce ad ottenere i risultati che vuole, spesso c’entra proprio l’autostima! Io all’epoca credevo che il modo migliore per riuscirci, fosse legato esclusivamente alla conoscenza di buone tecniche di comunicazione e di vendita. Col passare del tempo mi sono dovuta ricredere. Continua a leggere